IOCRESCO – Bambini fino ad 1 anno
Supportiamo la crescita del tuo bambino
La guide dei nostri pediatri per accompagnare
il tuo bambino in un percorso di crescita sano e consapevole.
COLICHE
Cominciare bene fin dalla prima poppata
Le coliche cominciano a manifestarsi in genere verso la 4-5 settimana di vita, ma sono autolimitanti, ossia si riducono spontaneamente dopo i 3 mesi, fino a cessare del tutto.
Può capitare che all’improvviso il bambino, senza alcuna causa scatenante, cominci a essere irrequieto e a strillare, diventi pallido o addirittura cianotico, stringa i pungi, fletta le gambe sull’addome.
Neanche il seno della mamma o il succhiotto spesso riescono a dargli consolazione. Tra una crisi e l’altra può calmarsi, addormentarsi, emettere un flato, che gli procura sollievo momentaneo.
Di solito (ma non è una regola assoluta) le crisi sono più frequenti nelle ore serali se il bambino è allattato al biberon, mentre nei piccoli allattati al seno possono manifestarsi in qualunque momento della giornata.
Attraverso dei piccoli rimedi, come cullare e coccolare il bambino, si riesce a calmarlo. Metterlo a pancia in giù e massaggiargli il pancino potrebbe essere la soluzione migliore per cercare di fargli espellere aria.
LE PRIMA FEBBRE
Cosa fare e come misurarla
La prima febbre del bambino, che si manifesta generalmente entro l’anno e spesso in coincidenza con le prime uscite pubbliche del piccolo (ingresso al nido, frequentazione di parchi e piscine, presenza di un fratellino maggiore in casa…).
Le cause sono svariate. In generale, però, si tratta di una reazione dell’organismo quando viene aggredito da virus o batteri in modo da rendere più difficoltosa il loro sviluppo. Una reazione naturale, insomma. E quasi auspicabile.
Come si misura:
La febbre va misurata sempre con un termometro e non basandosi sulla percezione o meno di calore al tatto.
La temperatura interna, che si misura facilmente in pochi minuti per via rettale o auricolare con i nuovi strumenti a disposizione, è mediamente 1/2 grado più elevata di quella esterna (ascellare o cutanea) anche se in caso di diarrea o infiammazioni anali potrebbe, però, risultare alterata. Per i bimbi più piccini è preferibile questo tipo di misurazione. Anche perché il risultato è più preciso e immediato.
Prima di chiamare il pediatra:
Sebbene sia difficile convincere un genitore che si trova di fronte alla prima febbre del bambino ad attendere qualche ora prima di chiamare il pediatra, sarebbe questo l’atteggiamento corretto da assumere per avere chiara la situazione. Dopo la prima misurazione, infatti, l’osservazione del comportamento del piccolo è fondamentale per aiutare il dottore a fare una diagnosi:
- Appare stanco e apatico? Oppure gioca ed è vivace come sempre?
- Mangia? Oppure non ha appetito e rifiuta anche i liquidi?
- Oltre alla febbre, presenta altri sintomi (tosse, fatica a respirare, mal di orecchi, diarrea…)?
- Piange e si lamenta?
- Sono apparse macchie sulla pelle?
Il medico va interpellato se la febbre persiste per più di 24 ore nonostante la somministrazione di uno sciroppo antipiretico, se il bambino ha pochi mesi di vita, se sono presenti altri disturbi, se è molto elevata.
I VACCINI
Prevenire è meglio che curare
Tra il secondo e il terzo mese le mamme riceveranno la lettera dall’asl per vaccinare il proprio bambino. Molto probabilmente ad ogni vaccino il bambino risponderà con una febbre improvvisa nelle ore successive e apparirà nervoso e capriccioso. Occorre mantenere la calma e la serenità in quanto sono reazioni normali e fisiologiche.
LA DISIDRATAZIONE NEI BAMBINI
Cosa fare e come comportarsi
Vomito e diarrea sono le cause più frequenti di disidratazione nei bambini, ma non di rado, soprattutto nei neonati, può derivare anche dalla scarsa assunzione di liquidi, in quanto, essendo allattati al seno, è più difficile calcolare la quantità assunta. I bimbi lievemente disidratati comunque accusano stanchezza, sono meno interattivi e giocosi, lamentano la bocca asciutta, mal di testa, sete, vertigini, pelle secca e fanno pipì meno di 2 o 3 volte al giorno. In presenza di una lieve disidratazione passeggera (e per prevenzione, soprattutto d’estate) il bambino va idratato con acqua, mentre per una disidratazione più importante La terapia è quella della somministrazione orale di fluidi e elettroliti, come il sodio e il cloruro.